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Corpo e spazio ■ A partire da Francesca Woodman
A cura di Francesca Brencio
A Dirge, Maybe. Un Lamento Funebre, Forse
di Giacomo Conserva
30 giugno 2014
What thoughts I have of you tonight, Francesca Woodman
(they called her Death-in-Life and Life-in-Death)
Avevo pensato, ora, a una bibliografia, o delle note. Ma mi sembrano terribilmente inadeguate davanti a questa bellezza e a questo destino. Posso dire che il primo verso, tras-formato, viene dalla prima poesia di Ginsberg che lessi (pensava a Walt Whitman, lui, in un supermarket della California anni ’50); ed il secondo, naturalmente, dalla apparizione distruttrice/salvifica della Rima del Vecchio Marinaio di Coleridge.
La bellezza salverà il mondo? Chi lo sa-
[e avevo in mente, pensando alla vita e alla morte di Francesca Woodman quella sera, quel grande libro damore che è Just Kids di Patti Smith, e il non meno grande The women’s Room (Donne) di Marylin French].
UN LAMENTO FUNEBRE, FORSE
Che pensieri ho di te stanotte, Francesca Woodman
(la chiamavano Morte-in-Vita e Vita-nella-Morte)
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